Curiosità idrauliche

La grotta del Buontalento

Le fontane sono sempre state una delle massime espressioni di unione tra tecnica idraulica ed arte. Vi sono però altre strutture ove quest’unione giunge a vette ancora più alte. Un esempio è certamente dato dalla Grotte del Buontalento, capolavoro dell’arte manierista, che si trova a Firenze nel giardino di Boboli.

Quest’opera, iniziata dal Vasari e portata a compimento tra 1583 e 1593, voleva essere un fantastico percorso sotterraneo che si snodava tra grotte finte, giochi d’acqua e meraviglie artistiche. Qui, fino al 1924, dimoravano anche i famosissimi Prigioni di Michelangelo.

Il tema che vi era trattato era il caos che, attraverso successive trasformazioni, trova armonia. Una tematica, dunque, molto vicina alla mentalità tardo rinascimentale, con riferimenti letterari, artistici ed alchemici. Per visualizzare questo filosofico concetto, l’idraulica aveva un ruolo fondamentale, sotto forma di giochi d’acqua che invadevano letteralmente le sale sotterranee. Purtroppo è proprio l’aspetto andato perduto nel corso del tempo, infatti, una volta cessati i lavori di manutenzione, la delicata struttura idraulica della grotta è stata la prima a deteriorarsi. Il restauro della fine degli anni ’90 del novecento ha però portato alla luce la miriade di canalini di terracotta dai quali le gocce d’acqua scendevano dal soffitto e creavano uno spettacolo di luci e riflessi. Sull’oculo del soffitto era poi presente una vasca con pesci, mentre un’altra fontana aveva al centro una roccia che anticamente trasudava acqua.

La grotta del Buontalento non è un caso unico. Nel ‘500 erano di moda in Italia simili grotte artificiali dove non potevano mancare fontane e giochi d’acqua. Nessuna di esse, però, poteva reggere il confronto con la magnificenza della Grotta del Buontalento di Firenze.

Giorni e orari di apertura

Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00

Per informazioni: 0323.89622

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